L'ultimo mistero di Hitler by Jean-Christophe Brisard Lana Parshina

L'ultimo mistero di Hitler by Jean-Christophe Brisard Lana Parshina

autore:Jean-Christophe Brisard, Lana Parshina [Parshina, Jean-Christophe Brisard, Lana]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2018-05-08T16:00:00+00:00


Mosca, marzo 2017

Normalmente solo la famiglia sarebbe autorizzata a consultare questo dossier. Vladimir Ivanovič Korotaev ce lo ripete per l’ennesima volta. Anche se è stato desecretato e ha perso il proprio statuto di «segreto militare», il dossier militare «Otto Günsche» rimane riservato. «A meno che un membro della sua famiglia non ne faccia formalmente richiesta», insiste chiudendo con gesti bruschi la busta di cartone marrone su cui è impressa la sigla MVD SSSR (ministero degli interni, URSS). Sulla copertina, si può leggere, in stampatello e a grandi lettere: «Dossier personale: Günsche Otto Hermann». Lo stesso Otto Günsche che era stato assistente personale di Adolf Hitler fino alla morte di quest’ultimo. Uno dei rari testimoni dell’ultimo atto del dramma del Führerbunker. Vladimir Korotaev è vicedirettore dei «Rossijskoj Gosudarstvenny Voennyj Archiv», cioè gli archivi militari di Stato russi. Un organismo statale in cui sono immagazzinati quasi 7,3 milioni di documenti relativi alle forze armate sovietiche, e poi russe, e ai servizi dell’intelligence militare. Qui sono conservati anche i documenti ufficiali del Terzo Reich sottratti dall’esercito sovietico alla fine della Seconda guerra mondiale. Tra questi, i dossier personali dei leader nazisti, il diario di Goebbels e l’agenda di Himmler. Sin dal nostro primo incontro, Vladimir si è mostrato più che gentile, quasi affabile. Sulla cinquantina, capelli brizzolati e barba corta, è un uomo che parla poco e a bassa voce. In compenso, possiede una capacità di ascolto piuttosto rara. Mentre mi rivolgo a lui, i suoi occhi verde cloro non mi abbandonano un istante. Il suo volto, però, non tradisce alcuna emozione, alcuna reazione. Una maschera di cera.

Lana l’aveva contattato alcune settimane prima, dopo la nostra visita alla sede dell’FSB. Prima di ripartire dalla Lubjanka abbiamo chiesto consiglio a Dmitrij, il nostro intermediario ai servizi segreti russi. Come fare per avere accesso agli archivi militari? Aveva un nome da suggerirci? Magari un numero di telefono... Tutto quel che ci aveva detto è stato: «Cavatevela da soli. Noi non abbiamo niente a che vedere con i militari, questo è l’FSB. Avete sbagliato istituzione». Chi ha detto che i russi non sono suscettibili? «Perché volete perdere il vostro tempo negli archivi militari?» Un tipico riflesso condizionato da giornalista mi spingeva a non divulgare tutte le informazioni in mio possesso. Soprattutto non a un eminente membro dell’FSB cui non mancava di certo la possibilità di intervenire e di impedirci l’accesso ai dossier militari. All’Archivio di Stato della Federazione russa, il GARF, ci avevano consigliato di provare con gli archivi dell’esercito russo. «Se volete informazioni su Günsche, andate là», ci aveva indicato Dina Nikolaevna, l’archivista senza età che custodiva il cranio di Hitler. «Vogliamo consultare le schede dei francesi fatti prigionieri dall’Armata Rossa nel 1945». L’improvvisazione è un’arte fragile. Dmitrij non ha replicato alla mia risposta. Ci ha salutati un’ultima volta e ci ha accompagnato fino all’uscita, anzi, proprio fuori dell’edificio, fin sul marciapiede per essere precisi.

Archivi militari. L’epiteto «militari» non ha mancato di suscitare a me e a Lana un’angoscia supplementare. Se esisteva un’istituzione russa altrettanto



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.